Dall’omonimo racconto di  Akiyuki Nosaka, lo Studio Ghibli produce La tomba delle lucciole, un film straziante sull’orrore della Seconda Guerra Mondiale vista dagli occhi di due bambini giapponesi.

Una guerra che non lascia scampo

Nel pieno dei bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, il giovane Seita rimane da solo con la sorellina Setsuko. Il padre dei due sembra faccia parte della marina militare, mentre la madre fugge dai bombardamenti prendendo un’altra via. Quando i due arrivano a quello che doveva essere il punto di incontro con la loro madre, ormai la città è completamente rasa al suolo e Seita scopre che la donna è rimasta gravemente ustionata durante la fuga. Di li a poche ore la madre muore ed il ragazzo non ha il coraggio di dire a Setsuko la verità. Insieme dissotterrano le poche cose rimaste intatte sotto le macerie della loro casa, incluso un pò di cibo, e si dirigono verso la casa di una zia. Anche se la donna inizialmente è felice di accoglierli in casa, ben presto tratta i ragazzi con freddezza e quasi disprezzo.

Quando Seita e Setsuko capiscono di non essere più i benvenuti, prendono le loro cose e vanno via cercando un posto dove stare. Soli e con poche cose in loro possesso, trovano rifugio in una vecchia grotta lungo il fiume e decidono di rimanere li. Il fiume è anche la casa di molte lucciole, che purtroppo sono animali dalla vita breve, e questo Setsuko lo scopre molto presto. Anche se per i due sembra esserci una nuova speranza di vita, il cibo inizia a scarseggiare ovunque e diventa sempre più difficile riuscire a mangiare decentemente. Quando la piccola Setsuko inizia a star male, Seita tenta il tutto per tutto pur di provvedere alla sorellina.

Ci prenderemo cura l’uno dell’altra

Seita

Seita è un giovane ragazzo che si trova ad affrontare la sofferenza della Seconda Guerra Mondiale. Rimasto solo con sua sorella, dopo la perdita della mamma, cerca di provvedere ad entrambe nonostante i due non abbiano più nulla. Anche se inizialmente viene accolto in casa da una zia, presto questa lo fa sentire poco più che un ospite, terminando persino le scorte di cibo che il ragazzo aveva messo da parte. Nonostante la zia lo rimproveri spesso di non contribuire in alcun modo in casa, il ragazzo non se ne preoccupa. Quando non ne può più delle critiche, prende le sue cose e Setsuko e vanno a vivere in una grotta. Anche se all’inizio sembra tutto una nuova avventura, un nuovo inizio, ben presto il cibo scarseggia e Setsuko inizia a star male. Solo e senza aiuto, il ragazzo inizia a saccheggiare le case altrui approfittando del panico che c’è durante i bombardamenti. Quando Setsuko si ammala in modo irreversibile, Seita tenta di salvarla, ma la piccola è ormai troppo debole.

Setsuko

Setsuko è la sorella minore di Seita. Durante un bombardamento scappa con suo fratello, perdendo di vista la madre. Quando tutto finisce, la loro casa non c’è più, così si dirigono nella vecchia scuola sperando di rincontrarla. La bambina non sa che purtroppo la madre è morta per gravi ustioni, così per tutto il tempo piangerà chiedendo di vederla. L’unica cosa che sembra placare un pò la sua tristezza, sono delle caramelle che la bambina custodisce in un barattolo di latta nel suo borsellino. Anche se all’inizio, in casa della zia, sembra finalmente di avere un pò di pace, presto la donna le svela che la madre è morta. Quando lei e Seita lasciano la casa in cui non sembrano essere bene accetti, trovano rifugio in una grotta lungo il fiume e li Setsuko scopre le lucciole. Nonostante questi insetti siano tanto belli, muoiono presto, e la bambina prepara per loro una tomba. Anche se inizialmente la loro sistemazione sembrava essere perfetta, presto la bambina inizia ad avere problemi di pancia e a star male per colpa della scarsa alimentazione.

Le lucciole guida nelle tenebre

Oltre ad essere un film carico di emozioni, La tomba delle lucciole è un film carico di colori. Data la storicità e la tristezza dell’ambientazione, sono stati scelti colori per lo più tenui che riportano ai tempi di guerra, come il verde militare, il bianco ed il grigio spento e il marrone. Gli unici momenti in cui questo film si carica di colore sono le scene notturne, in cui le lucciole illuminano sia i personaggi che le ambientazioni, come fossero dei fari guida nella notte. Le lucciole accompagnano attimi di tristezza, come la prima notte nella grotta e così quando i due protagonisti muoiono, questi insetti compaiono per un’ultimo triste viaggio. Al comparire delle lucciole, abbiamo toni che vanno dal giallo al rosso, al rosa, come se fossero dei piccoli fuochi fatui.

Lo stile che viene usato è abbastanza semplice seppur senza esagerare, diverso dallo stile dei più moderni film Ghibli. Sia i personaggi che gli oggetti con i quali interagiscono sono dettagliati quel tanto che basta per non lasciare l’animazione essenziale, mentre le ambientazioni sono molto più ricercate e particolari. Anche qui, come nel film La città incantata, abbiamo qualche scena ambientata in una stazione ferroviaria per indicare, metaforicamente, l’inizio di un viaggio. In particolare la scena iniziale del film, simboleggia il viaggio nel mondo dell’aldilà e dei ricordi, che i protagonisti affronteranno per mostrarci la loro storia.

Drammaticità da comprendere

Nonostante sia effettivamente un film di animazione molto triste, La tomba delle lucciole va guardato almeno due volte. Il motivo di questa affermazione è che si può avere una prima impressione su alcuni dettagli che possono far quasi detestare questo film. Si tratta di una storia triste, ambientata in periodo di guerra e resa ancor più pesante dalla storia di miseria e morte che affrontano i due ragazzi. Nonostante ciò, se guardato una seconda volta si notano sfumature che alcuni personaggi non sembravano avere a prima vista.

Un esempio palese è la zia dei due bambini, che da subito risulta essere crudele e odiosa al punto che i due scelgono di andar via da quella casa. Riflettendoci, invece, si nota come la figura della donna abbia un valore più profondo: lei è dura con Seita per farlo reagire sia davanti alla morte della madre sia alla dura vita, mentre il ragazzo, invece, preferisce stare in casa a leggere oppure andare al mare.

Seita stesso, la prima volta che si vede il film, ci da un senso di rabbia poichè avrebbe potuto prendere prima i soldi dalla banca per sfamare sua sorella senza che lei morisse. Con una seconda riflessione si può invece cogliere la drammaticità del personaggio. Seita, infatti, nonostante la giovane età si è trovato a dover provvedere a se stesso e ad una bambina più piccola, senza neppure sapere da dove cominciare e per questo non è stato in grado di prendersi cura di lei. Il ragazzo mostra di essere cresciuto purtroppo solo grazie alle perdite attorno a lui, compreso la perdita della sua stessa vita, ed è per questo che parla di se con un occhio maturo solo dopo la sua morte.

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