Nel 2015, a cura della Shinji Higuchi, è stato realizzata una delle due live action ispirate al manga Attack on Titan, con il titolo di Shingeki no kyojin: Attack on Titan. In circa un’ora e quaranta sono stati compressi epicità, giganti spettacolari ma tantissimi errori colossali.

Distrutto il muro inizia la guerra

Da oltre cento anni, ciò che resta di un’intera popolazione è confinata all’interno di una città suddivisa in zone grazie a degli altissimi muri di cinta. Questi muri chiamati Wall Maria, Wall Rose e Wall Sina tengono gli esseri umani al sicuro dai Giganti. Questi esseri sono colossali e famelici, divorano qualsiasi umano e distruggono tutto ciò che incontrano. Poichè è passato tanto dagli ultimi combattimenti, ormai la popolazione non sa più se esistano ancora i giganti. Tra loro anche i giovani Eren, Mikasa e Armin mettono in dubbio la reale presenza di questi mostri.

Mettendo a rischio la loro incolumità, i ragazzi si avvicinano al Wall Maria per trovare il modo di uscire dalla città. Proprio quando riescono a raggiungerlo dei tonfi rimbombano da dietro al muro. All’improvviso un gigante enorme, colossale rispetto a quelli conosciuti, spunta da sopra al muro. Il colosso, con dei calci, crea una breccia che fa irrompere immediatamente altri giganti. Il panico nella città, urla ovunque e la folla che corre per non essere dilaniata. I ragazzi scappano per trovare riparo e salvarsi. Nella folle corsa la giovane Mikasa rimane bloccata ai piedi di un gigante e scompare sotto gli occhi di Eren.

Due anni dopo, Eren ed Armin si sono ormai arruolati nella squadra di esplorazione e sono pronti a combattere ed uccidere i giganti. Il rimpianto di Eren per la morte di Mikasa è tanto ed il suo unico desiderio è uccidere tutti i giganti. Le squadre hanno, per questo compito, dei dispositivi di Spostamento Tridimensionale ad aria compressa che gli permettono di muoversi nell’aria e di sferrare colpi mortali con affilatissime lame.

Quando durante una missione di recupero Eren si troverà in pericolo, saranno il capitano Shikishima e la superstite ed abile Mikasa a salvargli la pelle prima di essere catturato. La battaglia però è appena iniziata e durante un salvataggio un gigante riesce a mangiare Eren, mozzandogli anche un braccio ed una gamba. Sarà la fine della storia? A quanto pare il gigante che ha divorato il protagonista non sembra più in grado di muoversi. Improvvisamente esplode e dal suo corpo fuoriesce un gigante senziente e con un aspetto diverso, familiare a Mikasa, che inizierà ad uccidere tutti gli altri giganti, salvando i superstiti della guarnigione.

Personaggi buttati giù e ricostruiti

Eren: giovane ragazzo dal carattere irruento ma premuroso. E’ cresciuto nel quartiere di Monzen con Mikasa ed Armin ma rispetto a loro vuole solo vivere libero e lontano dalle mura della città. Quando nella distruzione del Wall Maria perde Mikasa e non può raggiungerla perchè viene bloccato da altri uomini, crede che lei sia morta e si arruola nella squadra di ricognizione insieme ad Armin. Entra in conflitto spesso con Jean, un suo compagno di squadra, perchè il ragazzo non fa che considerare Eren un inutile spreco di risorse.

Durante una ricognizione notturna, viene assalito dai giganti e viene salvato da Mikasa. Ora che l’ha ritrovata non è più la stessa, anzi sembra che tra lei ed il capitano Shikishima ci sia una buona intesa che viene subito mal interpretata. Sarà il capitano in questione a farlo riflettere sull’importanza di combattere. Eren infatti si sacrificherà prendendo il posto del suo amico Armin che stava per essere divorato da un gigante.

Mikasa: Ragazza timida e silenziosa, compagna d’infanzia di Eren ed Armin. Di lei non si sa nulla ma sembra legata ad Eren. Quando nella breccia al Wall Maria la popolazione fugge, lei ed Eren si separano perchè la ragazza trova un bambino in fasce per strada. Il salvataggio che la ragazza tenta di fare nella folla, le costerà caro perchè mentre Eren è bloccato in un magazzino, un gigante le si avvicina per mangiarla.

Anni dopo si scopre che Mikasa è stata salvata dal capitano Shikishima mentre stava per essere divorata, riportando solo una grossa cicatrice a forma di morso sul suo busto. Mikasa è stata addestrata dal capitano, è molto abile sia a muoversi con i dispositivi che a combattere ed è spietata. Ormai lei prova solo risentimento per Eren poichè sente di essere stata abbandonata. Quando lui verrà divorato dal gigante, il dolore le attanaglierà il cuore, ma il gigante che ucciderà gli altri suoi simili, sarà per lei qualcosa di familiare.

Armin: Compagno di infanzia di Eren e Mikasa, è un ragazzo generoso e molto creativo. Nella distruzione del Wall Maria riesce a sfuggire tra la folla ma anni dopo si trova insieme ad Eren arruolato nella squadra di ricognizione. Lui si trova li perchè vuole combattere per vendicare suo padre, morto durante l’attacco anni prima, ma questo non lo rende meno altruista. Sta sempre accanto alla sua compagna di guarnigione Sasha, dal grande appetito, e le offre sempre del cibo che tiene da parte.

E’ molto bravo a studiare piani di azione ma nella notte della spedizione per il recupero delle armi, rimane bloccato davanti ad un gigante. Sembra sia giunta la sua fine, è praticamente nella bocca di un gigante, arrancando sulla sua lingua per uscire, quando viene salvato da Eren. L’amico, senza una gamba riesce a tirarlo fuori dalla bocca del gigante, ma subito dopo viene divorato lasciando di se soltanto il braccio. Armin riporta il braccio a Mikasa e si scusa con lei per aver lasciato morire il suo amico.

Comandante Souda: E’ lo zio di Eren, comandante del plotone che sorveglia il Wall Maria. Durante l’apertura della breccia, è lui a prendere il comando e a puntare le armi contro i giganti. Vede morire uno dopo l’altro i suoi sottoposti ma riesce a sopravvivere. Anni dopo, quando Eren è arruolato, Souda si occupa di rifocillare con il cibo i ragazzi e non fa altro che bere per dimenticare il suo dolore. Nonostante il suo stato ebro si dimostrerà scattante ed attento durante i successivi attacchi ai giganti fatti nelle spedizioni.

La squadra di ricognizione

Generale Kubal: E’ il generale della guarnigione, e gestisce le truppe e le spedizioni. Sarà lui ad organizzare la spedizione ad Omotemachi per il recupero delle armi e dell’esplosivo e terrà nascosto a tutti il luogo in cui si trova, persino al capitano Shikishima, per paura che ci siano traditori.

Sasha: ragazza di campagna, compagna di squadra di Eren ed Armin, arruolata nell’esercito dai genitori. Ha un grande appetito e passa tutto il suo tempo a pensare al momento del pasto. Jean, in un momento di scontro con Eren, le dice che è stata mandata a morire dai genitori per far si che la sua famiglia avesse più cibo. Armin le rimarrà sempre accanto, offrendole gentilezza e qualche patata extra avanzatagli dai pasti.

Hiana: compagna di squadra dei ragazzi, arruolatasi per combattere i giganti con la speranza che il suo bambino possa vivere in un mondo privo di pericoli. E’ una ragazza-madre e per questo viene trattata male da molti suoi compagni. Eren le mostrerà grande gentilezza e per questo lei inizierà a provare qualcosa per lui, al punto di attirarlo a se usando il suo corpo.

Jean: anche lui compagno di squadra dei ragazzi ma arruolato solo perchè suo padre era uno del corpo speciale. Prova odio sia per i giganti che per Eren, che considera un inutile ragazzino. Questo suo odio li porterà più volte a scontrarsi ma nonostante faccia lo spaccone, al momento di dimostrare coraggio sarà Eren a fare il primo passo verso il combattimento.

Hans: E’ la caposquadra delle giovani reclute ed è lei ad aver inventato i dispositivi di Spostamento Tridimensionale. Ha studiato a fondo i giganti, per i quali prova profonda curiosità scientifica e sa bene quali sono i modi migliori per ingaggiare un combattimento che possa portare alla vittoria. Rimarrà stupita del nuovo gigante senziente che vedrà durante l’attacco notturno fatto nella spedizione.

capitano Shikishima: E’ il più grande esperto nel combattimento con Spostamento Tridimensionale contro i giganti. A quanto pare è stato lui a salvare Mikasa anni prima da morte certa e per questo l’ha tenuta accanto a se e le ha insegnato tutto ciò che sa sui giganti. Quando Eren la rincontra lui interromperà la loro conversazione, facendo capire al ragazzo che lei è sotto la sua protezione come se tra i due ci sia qualcosa. Shikishima fa riflettere Eren sull’importanza di non essere delle bestie chiuse in un recinto (il muro) ma di essere pronti a battersi per la propria libertà.

Effetti digitali spettacolati

Gli effetti speciali usati in questa live action sono davvero grandiosi. I giganti sono fatti benissimo, ben dettagliati e più vicini possibile a quelli del manga originale. Sia il colosso della breccia che Eren versione gigante sono molto fedeli al manga. I giganti piccoli, invece, sono più simili agli umani ma tutto sommato non si sente troppo questa differenza. L’ambientazione, i costumi e le musiche sono fedeli all’anime ma ci sono tantissimi errori per quanto riguarda la scelta degli attori.

Ovviamente considerando l’epicità dell’anime e del manga una live action che possa reggere il confronto è difficile da ideare. Infatti, a quanto pare, il progetto iniziale del regista era quello di discostarsi dalla trama originale.

Questa scelta stilistica è stata fatta per rendere più realistica la live action e diminuire le difficoltà di una buona resa negli effetti speciali. Sono stati reinventati sia i personaggi in sè, sia le relazioni che si creano tra loro, sia la trama. Gli attori sono nettamente più adulti confronto la storia originale ed alcuni personaggi importanti del manga sono spariti, come ad esempio il capitano Levi. Per la maggior parte della live action la trama non viene rispettata. 

Grande fedeltà è stata tenuta nella resa dei Dispositivi di Spostamento Tridimensionale, i quali mantengono vivo l’anime nei combattimenti. Sia le parti in grafica digitale, come gli effetti speciali ed i giganti, sia i personaggi si mescolano benissimo insieme nei momenti dei combattimenti, quasi come se tutto fosse fatto in grafica 3D.

Ma dov’è finita la trama originale?

Giudicando questa live action sulla base della sua fedeltà al manga o all’anime, il giudizio non è affatto positivo. La trama è stata sconvolta completamente a partire dai primi minuti. Di simile al manga ci sono solo pochi minuti. Sembra che dall’inizio del film il regista abbia inventato di sana pianta una storia che si conclude negli ultimi 10 minuti con qualche scena presa dal fumetto. Le relazioni FONDAMENTALI tra i personaggi, come ad esempio quella tra Eren e Mikasa, vengono distrutte. Si perde, inoltre, gran parte del centro della storia originale. Si vedono personaggi affrontare a mani nude o con delle asce alcuni giganti…no dico ma fate sul serio?!? Ci sono addirittura scene ambigue, come quando Shikishima abbraccia e dà una mela a Mikasa. Oppure scene esplicite, come quella dove Hiana che vuole avere un rapporto sessuale con Eren, che non c’entrano assolutamente niente!

Per gli amanti del manga o dell’anime, questo film esce completamente fuori dallo schema originale. Guardandolo si ha l’impressione che il regista abbia preso una sua storia inventata, abbia scelto un cast, gli abbia messo addosso gli abiti in stile Attack on Titan e abbia pensato “perfetto, ora che hanno questi abiti possiamo chiamare il film Attack on Titan”.

Sconsigliatissimo a chi non vuole “soffrire” un’ora e mezza tra scene insensate. Per carità, tanto di cappello per le grafiche spettacolari, ma questa live action non c’entra niente con il manga. Sarebbe bastato iniziare il film con una bella frase tipo ” in un universo parallelo abbiamo voluto creare una storia ispirata al manga Attack on Titan”.Il film  sarebbe risultato meraviglioso in se, senza forzare la fedeltà al manga con un titolo uguale all’originale.

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